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Il Ponte delle Catene

Il Ponte delle Catene è il più celebre dei ponti di Budapest che collegano le sponde del Danubio e si estende tra Pest e le pendici della collina di Buda.

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Foto: markovskiy@DepositPhotos

Budapest è una meravigliosa città anche grazie ai suoi ponti. La sua storia può essere respirata in particolar modo sul Danubio, fiume tanto celebrato in passato da poeti, artisti e musicisti. Budapest viene chiamata Perla del Danubio proprio per la bellezza delle rive, nonché per i tantissimi e suggestivi punti di osservazione offerti dai suoi ponti, vere perle architettoniche che incantano i turisti, legandosi indissolubilmente al passato della capitale ungherese.
Il Ponte delle Catene, Széchenyi Lánchíd in ungherese, è uno dei simboli più importanti dell’intera Budapest. La struttura attraversa il Danubio, unendo le due antiche città della capitale ungherese: Buda e Pest. La sponda di Pest presenta le torri del Palazzo del Parlamento, quella opposta vede invece la presenza del Castello di Buda. È possibile percorrere il ponte sia in auto che a piedi, in un’area riservata ai pedoni.

La storia del Ponte delle Catene

Il Chain Bridge di Budapest è stato progettato dall’ingegnere William Tierney Clark. Inaugurato nel 1849, poco dopo la Rivoluzione d’Ungheria, è stato il primo ponte del paese sul Danubio. Nel momento della sua inaugurazione, il ponte fu in grado di collegare efficientemente Buda e Pest, le due città separate dal fiume.
Prima della sua costruzione il Danubio poteva essere attraversato solamente tramite un ponte di barche. Si trattava di uno stratagemma disagevole, che veniva praticato ogni anno solo alla fine della stagione invernale: per questo motivo si pensò a una soluzione permanente, che si concretizzò in seguito nella costruzione del Ponte delle Catene. Si realizzava così una straordinaria opera architettonica: con i suoi 375 metri di lunghezza, il Chain Bridge costituiva uno dei ponti più estesi di tutta l’Europa.

Una grandiosa opera architettonica

Il Ponte delle Catene, realizzato in ghisa, è considerato un simbolo di evoluzione e risveglio nazionale, nonché un importante collegamento fra il mondo orientale e occidentale. La sua imponenza è dovuta alla presenza di due massicci pilastri in stile neoclassico, aventi la stessa distanza dalle sponde. Il ponte è ornato da entrambi i lati da statue in pietra di leoni, create da János Marschalkó.
La struttura di ghisa del ponte fu rinnovata e rinforzata nel 1914. L’odierno ponte non è tuttavia l’originale Ponte delle Catene realizzato 150 anni fa, bensì una sua ristrutturazione. I tedeschi, infatti, durante la seconda guerra mondiale distrussero tutti i ponti della capitale ungherese, compreso il Chain Bridge, il 18 gennaio 1945. Il Ponte delle Catene fu ricostruito e in seguito inaugurato nel 1949, a distanza di un secolo dalla realizzazione del ponte originale.

I ponti di Budapest, giganti costruiti sulle sponde del Danubio

I ponti di Budapest figurano fra le attrattive principali della città per la loro capacità di offrire panorami unici, ma non è tutto. Ogni ponte si caratterizza per colori e stili differenti, costituendo per i turisti un valido punto di orientamento durante una visita nella capitale.
Oltre al Chain Bridge, chi visita Budapest avrà modo di ammirare il Ponte Árpád, che unisce Budapest all’isola Margherita. Il Ponte Elisabetta è il più alto e fra i più moderni della città, mentre il Ponte della Libertà viene considerato fra i più belli della capitale, presentando una struttura verde con delle torri sulle quali sono posizionati i Turul, uccelli legati alle leggende dei Magiari.

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